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al testo di Loredana Savelli
il camminante
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gli occhi ai piedi: camminare e guardare. (sfonda il buio, prende appunti. talvolta se ne sta sulla punta di un ramo) ha taciuto la parola scaturita dalla notte. ha spostato lo sguardo. (chi ha detto che il poeta soffre? soffre più a dire che a camminare.)
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Loredana Savelli
- 16/03/2016 08:15:00
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Grazie cari. Nando, davvero una lettura profonda.
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Nando
- 16/03/2016 06:50:00
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Nella passione per il cammino, luomo diviene il poeta della sua anima, nel dire il cammino il poeta, soffrendo la passione per la parola, diventa voce dellanima del cammino delluomo; ma la Poesia è il cammino stesso, anche quello dei piedi impossibili.
Ciao, Lory.
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Fiammetta Lucattini
- 15/03/2016 11:47:00
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Perfettamente daccordo, carissima. Un caro saluto.
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Alberto Becca
- 15/03/2016 08:03:00
[ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]
Il poeta (e anche il non poeta) soffre quasi sempre (le differenze temporali sono di scarso rilievo...) perchè "Tutte le parole si esauriscono.. Non si sazia l occhio di guardare nè l orecchio si sazia mai di udire" (QUOELET 1-8) ; la vita è una tensione continua (fra umano e divino) un pellegrinaggio perpetuo (piu o meno lungo): spesso la meta appare troppo lontana, incerta, e si ha il dubbio di avere sbagliato stada (ma fortunatamente si puo sempre rimediare !!)
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Valentina Rosafio
- 14/03/2016 22:05:00
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Bella davvero, tutta, soprattutto la similitudine dei primi versi.
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